Ritratti a memoria – Paola Spano

Lei insegnante, io insegnante, forse già in pensione ma ancora attiva nella mia scuola, sono i nostri alunni che ci hanno unito, o meglio, ci ha unito l’amore per i nostri alunni. Alcuni  allievi, della mia classe o della mia scuola, dopo la terza media si iscrivevano al Giorgi, l’istituto superiore in cui insegnava Margherita; lei, tramite Franca, mi ha raggiunto  per avere notizie sui ragazzi e da lì è cominciato uno scambio molto fitto: sul cinema e su come farlo apprezzare ai ragazzi, su come usarlo in classe; su Roma e sull’arte, tutte e due volevamo fortemente che i ragazzi diventassero padroni della loro città e delle sue bellezze, cosa niente affatto ovvia: il quartiere di Colli Aniene dove era la mia scuola è limitrofo alla borgata di Tiburtino III i cui abitanti ancora qualche decennio fa, quando andavano a Piazza Vittorio, dicevano “vado a Roma”. Da questo desiderio condiviso di comunicare ai ragazzi tutto ciò che ci interessava e ci appassionava, è nata la comunicazione tra noi: quando c’incontravamo il tempo non era mai abbastanza  per dirci tutto quello che avevamo da dirci ed erano tante le cose che ci entusiasmavano e incuriosivano. Lei ancora più di me era curiosa di tutto e entusiasta, sostenuta da un’energia inesauribile che insieme all’amore del suo compagno e per il suo compagno, l’ha fatta vivere e mai sopravvivere anche durante le fasi più difficili della sua lunga malattia. Per il suo ultimo compleanno, poco prima di andarsene, ha regalato una bellissima visita guidata del complesso di Santa Sabina agli amici, ma anche a se stessa. E l’amore, la curiosità, l’interesse per le cose belle e per le persone che incontrava non si sono mai spente e neanche affievolite in Margherita, che ha così permesso a chi le voleva bene  di continuare a comunicare con lei  anche durante la malattia, cosa che non tutti quelli che sono colpiti da un male grave vogliono o possono fare. Di questo io sono molto grata a lei e a Roberto, che è stato il suo sostegno. Quanto a me, quando passo accanto alla posta, continuo ogni volta a desiderare di incontrare il suo sorriso…