Ritratti a memoria – Valerio Vicari

Ero sorpreso e leggermente imbarazzato di fronte ad un’accoglienza così informale e rilassata. Avevo conosciuto “il professore” come persona molto seria, quasi austera, non mi aspettavo questa trasformazione domestica. Quella sera stessa però conobbi Margherita…e subito compresi. Era lei – quanto meno, soprattutto lei – la fonte della gioia, della rilassata spontaneità, della frizzante energia che si respirava nell’aria. Era lei il motore di positività che mandava avanti quella casa e che dava un tono tutt’altro che accademico e paludato all’ambiente. Da quel momento la coppia “Margherita e Roberto” divenne nella mia mente un po’ un tutt’uno, una perfetta complementarità di modi, umori, caratteri, atteggiamenti, interessi.

Resta difficile accettare oggi, quasi credere che possa esistere, un Roberto Pujia senza Margherita…ma la verità è che certamente, per tanti aspetti, Margherita non se ne è andata e non se ne andrà mai. Parla di lei la casa di via dei Dauni, parlano di lei i libri, parla di lei la stessa R3O. Ai concerti non può più partecipare di persona…ma in qualche modo partecipa ancora. Nelle nostre cene post concerto, durante le conversazioni, rimane una presenza discreta, gradita e affettuosa.

Il nostro ultimo incontro rimarrà – non sarà un caso – proprio la serata in cui festeggiavamo i dieci anni di vita di Roma Tre Orchestra. Ma lei c’è e ci sarà sempre. Per sempre.